Uscire dalla dipendenza affettiva significa affrontare un percorso di arricchimento della tua persona, discostandoti dalle convinzioni insensate che ti portano a vivere in uno stato di miseria interiore.
Occorre che tu comprenda le motivazioni alla base del tuo stato di dipendenza affettiva e che tu acquisisca la consapevolezza dei tuoi limiti, anche attraverso un lavoro basato sull’autostima e la sicurezza in te stesso, superando così la paura dell’abbandono e sviluppando la capacità di auto affermarti.
Come uscire dalla dipendenza affettiva? Devi ricominciare ad amare te stesso, scoprire la tua bellezza interiore, superando il rapporto di baratto sul quale questo problema poggia le sue fondamenta.
In altre parole, smetti di pretendere dal tuo partner quello di cui credi di aver bisogno per essere felice e comincia ad amare REALMENTE te stesso.
Infatti, passato il breve lasso di tempo in cui in effetti ricevi qualcosa di cui pensi di aver bisogno, se agisci da dipendente, presto o tardi tornerai in un mood di insoddisfazione, ansia, gelosia, paura di essere svalutato o di perdere il partner. Questo accade perché hai ceduto le redini della tua vita a una persona esterna dalla quale, poi, necessiti approvazione. In questo modo rimani in scacco, perché diventi dipendente da quella persona per essere felice e rimani condannato a vita a provare il terrore di perderla.
Impara a dire no a queste dinamiche svalutanti, a diventare realmente indipendente, interiormente ed esteriormente. Diventa il migliore amico di te stesso e diventa AUTONOMO senza cercare scuse o attenuanti da “Vittima”.
Indice
Cosa provoca la dipendenza affettiva?
Le principali cause della dipendenza affettiva si riconducono generalmente a traumi vissuti per lo più nell’età infantile, quali abbandono, carenza d’affetto o d’amore e, di solito, riguardano la relazione con le figure genitoriali.
Forse a questo punto starai pensando “Daniela, ma cosa dici? Io ho avuto genitori super amorevoli!”
Anche un genitore iperprotettivo può innescare dei meccanismi inconsci che sono alla base della dipendenza affettiva!
Infatti il messaggio che passa in questi casi, a livello inconscio, è “mi occupo di te perché tu non sei in grado, non vali abbastanza”, generando così scarsa autostima e timore nell’affrontare la vita e le persone.
Questo tipo di figure genitoriali sono a loro volta asservite a un meccanismo di dipendenza affettiva dove, riversare costantemente il proprio “amore” sui figli, diventa una necessità (di cui spesso non sono neanche loro consapevoli).
Se hai vissuto questi traumi, a prescindere dal fatto che tu adesso ne sia consapevole o meno, potresti ricreare lo stesso scenario nelle relazioni attuali, ritrovandoti così a vivere nella ricerca costante e continua di affetto, scenario tipico della dipendenza affettiva.
Funziona così: siccome ti è mancato un contatto sano con i caregivers, adesso hai spostato (transfert) la ricerca di approvazione dai genitori alla donna di turno che ti piace.
La cosa peggiore è che la ricerca di queste relazioni tossiche può solo condurti a una solitudine ancora maggiore e, soprattutto nel lungo periodo, a smarrire completamente la tua identità.
Scriveva Eckhart Tolle:
Ogni dipendenza comincia nel dolore e finisce con dolore. Qualunque sia la sostanza dalla quale dipendente – alcool, cibo, droga legale o illegale, o una persona – state usando qualcosa o qualcuno per coprire il vostro dolore.
Questo è il motivo per cui, dopo che l’euforia iniziale è passata, vi è così tanta infelicità, così tanto dolore nelle relazioni intime. Non sono queste a causare dolore e infelicità.
Sono queste che portano fuori il dolore e l’infelicità che è già in voi. Ogni dipendenza lo fa. Ogni dipendenza arriva al punto in cui non funziona più, e allora sentite il dolore più intensamente che mai.
Questa è una ragione per cui molte persone stanno sempre tentando di sfuggire il momento presente cercando una qualche salvezza nel futuro.
I danni del romanticismo
Molti pensano, derivando il pensiero dallo stereotipo dell’amore romantico, che sia normale soffrire per amore.
Decenni di romanzi, opere e film su amori intensi e struggenti hanno posto le basi per questo bias sulla sofferenza, distorcendo cosa sia in realtà l’amore sano.
Mi duole comunicarti che non è così. Non c’è proprio nulla di normale nel soffrire per amore, nel dire “mi manchi”, nel dire “ti voglio, voglio che tu sia mia”.
Tanti ragazzi che seguo credono di essere innamorati per il semplice fatto di soffrire l’assenza dell’amore o perché soffrono quando vengono lasciati.
Associare il dolore della mancanza di amore per sé stessi all’amore per qualcuno che ci occorre per colmare quel vuoto, è un grosso errore e apre le porte alla dipendenza affettiva.
I Sintomi della dipendenza affettiva
Se soffri di dipendenza affettiva, hai sviluppato con molta probabilità un bisogno estremo di legarti con una persona, dalla quale senti di dipendere, a volte in maniera totale, e sulla quale investi grandi energie.
Se ti senti in ansia al pensiero di poterla perdere, se avverti il bisogno di essere rassicurato molto probabilmente stai vivendo una situazione di dipendenza affettiva.
Chi non sa stare da solo è un dipendente affettivo, cerca il soddisfacimento di un bisogno, che è proprio quello di avere un partner e quindi di elemosinare affetto a tutti i costi.
Il dipendente affettivo pensa di non potercela fare emotivamente da solo, finendo per vivere nell’angoscia di perdere il partner quando lo trova.
Raramente infatti un dipendente affettivo è single e non rimane a lungo tale, perché si adatta anche a partner inadeguati pur di non stare da solo.
Semplicemente, in modo inconscio, abbassa i propri standard o eleva nella sua testa la persona che sceglie come partner vedendo qualità che spesso non ci sono, enfatizzando piccoli pregi e innamorandosi di partner che vengono divinizzati con lo scopo di dire a sé stesso che ha scelto il partner migliore e che è innamorato. Lo scopo recondito è invece stare con una persona pur di non affrontare la solitudine.
Attenzione: non sempre la dipendenza affettiva si rivolge verso un partner!
A volte i sintomi possono manifestarsi anche verso una figura amicale, genitoriale o che ricopre un ruolo importante nella tua vita!
Scopriamo insieme come capire se effettivamente soffri di dipendenza affettiva.
Sintomi della dipendenza affettiva nella vita di coppia
Nella vita di coppia un dipendente affettivo richiede affetto esageratamente e in continuazione e tende a non sentirsi amato adeguatamente, sconfina nella ricerca di tutto quello che può compiacere l’altro, anche andando contro a ciò che di base desidera realmente.
Un dipendente affettivo ha paura di sbagliare, di non andare bene, di essere abbandonato ed è in cerca di conferme continue, causando esasperazione e determinando spesso la rottura del rapporto per la troppa pressione o ansia diffusa.
Un altro comportamento che spesso viene messo in atto è quello di una gelosia morbosa: partendo dal presupposto di non andare bene, di non essere abbastanza, è intimamente convinto che il proprio partner possa trovare qualcuno più bello, più bravo, che ha più valore di lui.
Quindi il dipendente affettivo vive sempre con la paura che il proprio partner si accorga che dietro ai giochini che fa per sembrare bravo, buono, disponibile, c’è una persona che non vale niente e quindi ha il terrore che il partner lo lasci per andare via con qualcuno di migliore di lui.
Altri sintomi caratteristici della dipendenza emotiva
Come scrivevo prima, se soffri di dipendenza affettiva, tendi a demandare all’altra persona una serie di meccanismi che in realtà dovrebbero essere autonomi perché vitali, come l’autostima e il controllo delle tue emozioni.
Il dipendente affettivo, inoltre, non è capace di gestire una separazione, ne è terrorizzato, perché la perdita del proprio punto di riferimento emotivo sarebbe un dolore inimmaginabile.
La ricattabilità è proprio una diretta conseguenza di questo concetto: pur di non perdere il favore del partner, chi soffre di dipendenza emotiva è disposto a tutto, anche a perdere la propria identità.
Un dipendente affettivo perciò è subordinato al partner sperando di poter ricevere un riconoscimento.
Come ho già spiegato parlando di donne narcisiste e come riconoscerle, l’uomo che soffre di dipendenza affettiva cerca il suo corrispettivo ossia la donna narcisista, attratto dalla falsa sicurezza e perfezione che una narcisista sembra incarnare.
In questo caso il dipendente affettivo non riceve nulla in effetti, ma in questo caso vengono coinvolte dinamiche particolari, legate al concetto del credere di non meritare molto.
In questi casi il dipendente affettivo attende che venga riconosciuto il suo valore, anche in minima parte, accontentandosi di piccole gratificazioni.
Ovviamente relazioni del genere sono destinate a non durare.
Soffri di dipendenza affettiva? Ecco il test che devi fare.
Ci sono vari livelli di dipendenza affettiva, con sintomi lievi o gravi a seconda del grado in cui si manifesta.
In questo articolo ho spiegato quali sono i 12 segnali della dipendenza affettiva che devi cogliere per riconoscerla.
Ti consiglio una lettura attenta ed esaustiva 🙂
Come guarire dalla dipendenza affettiva?
La soluzione migliore per superare la dipendenza affettiva è sempre quella di seguire un percorso specifico, ne ho elaborato uno personalmente: qui puoi trovare tutte le informazioni per sviluppare l’indipendenza emotiva di cui hai bisogno.
Voglio comunque darti una serie di consigli utili per aiutarti a stare meglio se stai vivendo una situazione di sofferenza emotiva causata dalla dipendenza affettiva:
- Concentrati sulle cose che ami, vivendo il presente, ritagliati dei momenti della giornata in cui dedicarti completamente a questa attività, mettendo da parte i pensieri negativi.
- Fa rispettare i tuoi spazi, il rispetto della propria libertà (e di quella altrui) è fondamentale.
- Impara a dire di no, fai quello di cui hai voglia, non farti trascinare in continuazione dagli altri in situazioni a te non congeniali.
- Sii autonomo, non aspettare l’approvazione di qualcuno, se hai voglia di fare qualcosa, falla.
- Non vergognarti se sbagli, tutti possiamo sbagliare. Non si può piacere a tutti.
- Coltiva la bellezza, soprattutto quella interiore, lavora sempre per migliorarti e per scoprire il bello che c’è in te.
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Ciao Daniela, ho letto con molto interesse questo articolo. Credo che riguardi, a diversi gradi, più o meno tutti quanti noi.
Mi ci ritrovo completamente.
E’ da tanti anni che porto avanti un progetto personale in campo artistico, e non credo di essere mai stato un dipendente affettivo, anzi, una volta una ragazza mi disse “si vede che tu stai bene da solo”. Ti posso assicurare che questo non è assolutamente vero.
La domanda che volevo farti è: può l’indipendenza affettiva generare l’effetto opposto, cioè tenere distanti le donne?