Tutti sappiamo, ahimè, che le relazioni finiscono, lo consideriamo quasi normale (e probabilmente lo è!), ma pochi sanno spiegare perché finiscono le relazioni.
Molte spiegazioni potranno sembrarti banali, ma ti aiuteranno a capire meglio come approcciare le relazioni, possibilmente prima che finiscano. L’ultima spiegazione, invece, forse non ti piacerà troppo, ma sarà comunque quella che ti farà più bene!
7 CAUSE E SOLUZIONI
1. INCOMPATIBILITA’
Troppo spesso si mettono insieme persone totalmente incompatibili. Le persone coinvolte in una relazione possono scoprire di essere incompatibili sotto vari aspetti, sia pratici che emotivi o mentali. Parliamo quindi di differenze di personalità, di valori, di obiettivi di vita o di interessi divergenti. Quando queste differenze diventano troppo grandi da gestire o da superare, o quando non si hanno gli strumenti per conciliare le differenze, la relazione può arrivare ad un punto di non ritorno.
Questo fenomeno per lo più accade perché, all’inizio, si tende a cambiare per adattarsi al partner. Troppe persone si alterano, si mostrano diverse da quelle che sono, per piacere di più al potenziale partner, per essere accettate, per non perdere quello di cui hanno bisogno.
Bisogno.
Più si vive nel bisogno e più si tende ad accomodare, a fingere di essere ciò che non si è, per cercare di ottenere ciò che ci manca dal partner. Un po’ lo fanno tutti, specie all’inizio, e un po’ di bisogno nella relazione è anche sano e dovuto, ma più è enorme la necessità di non perdere il partner, più ci si snatura e si finisce per creare i presupposti per la fine della relazione, prima o poi.
2. COMUNICAZIONE
La comunicazione è fondamentale per il successo di una relazione. Se le persone non riescono a comunicare in modo efficace, possono sorgere incomprensioni, risentimenti e conflitti. Una mancanza di comunicazione, specie quando si ha a che fare con una donna, o una comunicazione negativa, può erodere gradualmente il rapporto e portare le persone dall’amore all’odio o, ancora più spesso, alla noia e a una lenta e inesorabile separazione.
Saper comunicare non è così semplice. La comunicazione – specie dell’uomo nei confronti della donna – è un’arte che va appresa e coltivata. E la base per operare questa evoluzione è la volontà. Voler imparare a comunicare bene per vivere meglio nel mondo e con gli altri, e non imparare la comunicazione per manipolare le donne o per non farsi rompere le palle. Quest’ultimo proposito è il più sbagliato da adottare e quello che porta sempre e comunque alla fine della relazione!
3. MANCANZA DI FIDUCIA E TRADIMENTI
Se c’è una cosa che ho capito è che chi mente e omette, scatena delle reazioni nel partner di sfiducia e controllo. La cosa divertente è che, quasi sempre, proprio la persona che inizialmente ha innescato questo processo, nel vedere atteggiamenti di sfiducia e controllo nel partner, spesso si arrabbia dicendo o pensando “Tu non ti fidi di me!”. Beh, la verità è che la mancanza di fiducia nasce proprio da chi inizia a omettere e mentire. Infatti, chi mente ed omette crede, più o meno inconsciamente, che il partner non saprebbe accogliere la verità, oppure pensa che, se dirà la verità al partner, questi lo lascerà. Quindi alla base di ogni menzogna, ma anche di ogni tradimento, c’è una mancanza di fiducia – probabilmente reciproca.
Sviluppare maggiore centratura e sicurezza interiore, e scegliere partner che abbiano il coraggio di mostrarsi come sono, ed essere persone che reciprocamente si accolgono, è fondamentale per evitare la distruzione della relazione.
4. CAMBIAMENTI (IMPERMANENZA)
Le persone cambiano nel corso del tempo, spesso anche da un giorno all’altro e non c’è da stupirsene.
Spesso i miei studenti mi dicono “Daniela, la mia compagna mi ha lasciato, così, da un giorno all’altro”, a volermi spiegare che prima era tutto a posto e poi non lo è più stato, improvvisamente. A parte che il 100% delle volte riesco a mostrare loro che c’erano molti segnali che avevano ignorato a dimostrazione che la compagna, di lì a breve, li avrebbe lasciati, ma comunque va detta una cosa: il cambiamento avviene sempre da un momento all’altro. Molto raramente ci riferiamo a un cambiamento radicale, ma c’è sempre un momento in cui un secondo prima la pensi in un modo e il secondo dopo qualcosa è cambiato. Quindi, sì, le persone per fortuna cambiano e cambiano spesso da un momento all’altro.
E questi cambiamenti possono influire sulle dinamiche delle relazioni. Eventi come la crescita personale, il raggiungimento di nuovi obiettivi, i cambiamenti di carriera o le sfide che la vita ci mette davanti, possono portare a una ri-valutazione delle priorità, anche in termini di relazione e di condivisione della propria vita con una persona.
Il modo migliore per affrontare questi eventi è imparare a stare nel flow, a comprendere ciò che accade e ad avere la volontà di cercare un nuovo equilibrio, insieme o da soli dipende dalla coppia.
5. MANCANZA DI INTERESSE (COMMITMENT)
A volte, una delle parti coinvolte nella relazione può perdere interesse o non essere più disposta a investire tempo ed energie nella relazione. La mancanza di impegno può portare all’insoddisfazione e, alla fine, alla chiusura definitiva della relazione.
Il problema, in questi casi, è spesso a monte, ovvero nella formazione di coppie che si uniscono pur di non stare sole, spesso per bisogno, partendo fin dall’inizio con molte perplessità – quantomeno da parte di uno dei due.
Le relazioni che vengono spinte da uno dei due, solitamente sono quelle che hanno meno probabilità di durare, perché c’è sempre uno dei due (a volte ambedue) che non è davvero convinto di iniziare quel rapporto e viene spesso manipolato, sospinto, trovandosi infine in una relazione che profondamente non voleva. Per evitare queste situazioni, è sempre bene imparare ad ascoltarsi, a capire cosa si vuole davvero e cosa no, e infine trovare il coraggio per agire quello che si pensava difficile da poter sostenere – e spesso si parla di solitudine.
6. DIFFICOLTA’ PSICOLOGICHE (ANCHE GRAVI)
In tantissimi casi, nonostante ci possa essere un amore profondo fra i due, la presenza di problemi di salute mentale, più o meno gravi, può compromettere la relazione. Mi riferisco a disturbi come la depressione, l’ansia o le dipendenze su più livelli, fino ad arrivare ad estremi gravi che letteralmente sgretolano la relazione, giorno dopo giorno. Questi problemi infatti possono influenzare il benessere emotivo degli attori coinvolti e il sereno funzionamento quotidiano di una persona, finendo per compromettere l’equilibrio emotivo anche di chi, con impegno, cerca di far funzionare il rapporto. A volte alcune situazioni possono arrivare ad essere perfino pericolose per ambedue, non solo per la persona che soffre del disturbo, altre volte, sebbene in presenza di situazioni non gravissime, giorno dopo giorno, un rapporto fatto per lo più di problemi, prima o poi è destinato a finire, se questi non trovano una soluzione.
In presenza di situazioni potenzialmente legate a traumi e disturbi mentali, è sempre il caso di consultare un terapeuta e di intraprendere un percorso (meglio ambedue, anche chi non ha un disturbo conclamato) per stare meglio con sé stessi e anche in coppia.
7. CRESCITA PERSONALE (INDIVIDUAZIONE)
Il processo di scoperta di sé, di centratura, di capacità di essere sereni, di non dipendere dall’esterno (su tutti i piani) è un passaggio obbligato che, prima o poi, in questa vita o nell’altra, tutti devono affrontare.
La maggior parte delle persone passa la vita a respingerlo (qualcuno respinge anche il partner che prova a fargli comprendere che necessita di un percorso evolutivo!), ma qualcuno si rende conto che questa strada va percorsa e, se non è possibile farlo insieme – perché non si è in grado, perché non lo si desidera o perché la presenza di uno andrebbe a compromettere la realizzazione individuale dell’altro – talvolta ci si deve allontanare.
In linea di massima, laddove c’è un reale sentimento, è bene ricordare che la relazione trova sempre una strada per sopravvivere anche di fronte alle difficoltà. Quando non accade, probabilmente è perché da parte di uno dei due, o di ambedue, l’amore non è reale e profondo, bensì una situazione più di convenienza.
COSA FARE QUANDO LE RELAZIONI FINISCONO
Quando una relazione finisce, significa che la cosa migliore per ambedue è indubbiamente quella. Questo non significa che la relazione che esisteva non fosse un qualcosa di bello, utile e sano, ma che c’era uno stato più utile al quale accedere (utile all’evoluzione e all’individuazione di ambedue).
Purtroppo questo processo di conoscenza di sé, di individuazione, ma ancor prima di consapevolezza di sé, del proprio dolore, dei propri traumi e delle proprie proiezioni, molto spesso porta con sé emozioni disarmanti che le persone preferirebbero non dover vivere.
La verità è che, quando accade, abbiamo due possibilità:
la prima è quella di resistere al cambiamento e rallentare il processo, rimandando la lezione alla relazione successiva;
la seconda è quella di abbracciare il cambiamento, di scorrere col flow, di dimorare nel presente del qui e ora, dando luogo così a una trasformazione radicale e indispensabile a farci raggiungere una maggiore serenità.
“Daniela, ok, ma io volevo essere felice insieme a lei”
Eh, tesoro caro. Lo so, ma a volte proprio questo pensiero nasce da un bisogno, da una dipendenza, e quindi da paura e possesso, e questo, si sa, non ha a che fare veramente con l’amore. E’ per questo che tutti abbiamo bisogno di crescere, evolvere, di maturare il nostro centro al fine di non delegare la nostra felicità alla prima persona che ci sembra che possa cambiarci la vita.
La nostra vita e le nostre emozioni, nonché tutti gli eventi della nostra vita, dipendono da noi e solo da noi. THIS IS THE WAY.
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