Devo davvero perdonare i miei nemici? Colpa, perdono e levelup

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Scommetto che se ti chiedo se c’è qualcuno che ti ha fatto qualcosa di male, qualcuno che devi perdonare, tu sai benissimo a chi pensare. Vero?

Ma i nemici vanno davvero perdonati?

E’ normale che la vita ti abbia messo davanti alcune difficoltà, a volte agite da alcune persone “cattive”, che ti hanno fatto perdere la fiducia in qualcuno, o forse in più di qualcuno.

Come fare in questi casi?

Qualcuno direbbe: 

devi perdonare, devi essere superiore.

Devi, devi, devi.

Sono tutti bravi a dirti cosa devi fare, vero? Non sei stanco che le persone ti dicano cosa dovresti fare secondo loro? Non sei stanco di andare a chiedere consigli?

Siamo sicuri che i consigli che ti danno gli altri siano migliori di quelli che potresti darti da solo? Lo so che pensi di non esserne in grado, ma se ti dicessi che invece puoi farlo? Se ti dicessi che dipende da te?

PERDONARE O NO?

Il concetto di perdono, dal punto di vista morale, appare paradossale: implica sentirsi obbligati a comportarsi bene verso qualcuno che ci ha (secondo noi) inflitto un torto. Perdonare davvero significa comportarsi come se questa persona non avesse fatto nulla di male.
Ma com’è possibile fingere così tanto? 

Dal punto di vista psicologico, invece, perdonare significa principalmente guarire una ferita emotiva, significa sanare un trauma accaduto nel passato e che sta generando problemi nel presente. Tuttavia, se l’obiettivo principale è la guarigione emotiva, ci imbattiamo in un vicolo cieco. È infatti impossibile che la sofferenza in sé possa smettere di essere sofferenza o che il rancore si trasformi in qualcosa di diverso. Questo non è fattibile e non dovrebbe essere fatto, perché le emozioni hanno un ruolo e, soprattutto, perché le emozioni vanno conosciute e integrate e giammai ha senso cercare di eradicarle.

Poiché molte persone tendono a interpretare il Perdono solo in termini morali, cioè come “non devo reagire all’offesa”, o in termini psicologici, cioè “voglio guarire questa ferita emotiva”, di fatto negandola e rafforzandola, spesso non comprendono davvero il significato reale del Perdono e quindi non riescono a perdonare.

NON REPRIMERE NULLA

Nel primo caso cercano di reprimere la rabbia, nel secondo caso attuano un infinito e frustrante processo di analisi, che porta solo a rimuginare incessantemente per anni senza apportare alcun cambiamento reale nella materia. Infatti, se noti, gli eventi continuano ad accadere più o meno sempre uguali.

Se desideriamo davvero perdonare, possiamo partire chiedendoci:

quale qualità mi sta insegnando questa esperienza che invece ho percepito come un torto?

Questo è un primo step, uno step “umano”.

Se riusciamo a vedere in modo inequivocabile che il torto subito è una manifestazione di un aspetto positivo del nostro essere, smetteremo di provare rabbia come conseguenza diretta. 

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IL TORTO COME DONO

Perché, infatti, dovremmo arrabbiarci quando riconosciamo di aver ricevuto un dono?
Improvvisamente il “nemico” diventa un solidale collaboratore. Un amico indispensabile alla nostra evoluzione.

Ma esiste un altro livello, God Level, ovvero quello dove non provi rabbia perché ti rendi conto (non razionalmente, ma profondamente) in primis che quello che ti accade lo stai creando tu, anche se non te ne accorgi, e poi ti rendi anche conto che tu non puoi essere realmente toccato da quello che ti accade. Non è possibile.

Su un piano materiale lo è, certo… ma quanto dura la materia?

Rispondimi.

Quanto ti manca per morire?
E cosa te ne farai quando sarai morto di tutte le cose che adesso ti importano così tanto?

CIO’ CHE SEI

Ciò che sei non può essere scalfito realmente. Ciò che viene scalfita è la tua mente, il tuo ego, la tua necessità di dimostrare, di essere in un certo modo, e la pretesa che la vita si comporti come vuoi tu. Quella è la sola cosa che gli altri possono imbrattare coi loro comportamenti.

E prima impari che non puoi controllare la vita, ma che la sola cosa sulla quale hai davvero il controllo sei tu e ciò che senti e come scegli di vivere quello che ti accade, prima smetti di dedicare tempo alle crociate contro le persone che non fanno quello che desideri, prima riversi le tue energie in azioni sane e costruttive che ti porteranno inevitabilmente a stare meglio e a viverti la vita da un’altra prospettiva, indubbiamente molto più felice.

NEL VIDEO LO SPIEGO MEGLIO

In questo estratto da una mia lezione privata tenutasi con i ragazzi del gruppo AlfAcademy, spiego meglio questo concetto che non è semplice e non è alla portata di tutti.

Lo spiego in modo semplice, così da renderlo comprensibile.

Fammi sapere nei commenti cosa ne pensi e grazie per esserti dato una possibilità in più di conoscerti sempre meglio.

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