8 Domande da fare a una Ragazza al primo appuntamento

Tempo di Lettura: 9 Minuti
domande da fare al primo appuntamento

Ti stai chiedendo che domande fare a una ragazza al primo appuntamento, quali siano le domande da fare assolutamente a una donna che ti piace e che vuoi conoscere?

In questo articolo ti rivelerò 8 scoperte.

8 domande per conoscerla meglio e capire se siete compatibili.

8 interrogativi non banali per farla aprire e fidare di te.

8 argomenti intelligenti di cui parlare senza sembrare inopportuno, indiscreto, fuori luogo o bisognoso.

Preparare il primo appuntamento

Se ti piace una ragazza, la prima cosa che desideri è quella di conoscerla meglio (o forse è la seconda! lol). Comunque sia, quello che desideri è approfondire la conoscenza con la ragazza che ti piace.

Per fare ciò, il più delle volte hai bisogno di invitare ad uscire la ragazza che ti piace.

Quindi come fare?

Come si invita fuori una ragazza?

Ne ho parlato in modo approfondito in questo video che ti consiglio di vedere su YouTube

domande da fare a una ragazza - come chiedere un primo appuntamento

Se il video ti è piaciuto, non dimenticarti di iscriverti al canale e di attivare la campanellina delle notifiche.

Se sarai in grado di seguire questi suggerimenti, avrai di certo degli ottimi risultati, quantomeno in fase di conoscenza iniziale. Il resto poi, come sempre, dipende da te e da come ti sai rapportare con te stesso e con gli altri.

Mi raccomando, non fare queste domande in fila, stile interrogatorio, altrimenti potrebbe risultare più un posto di blocco che un normale appuntamento.

Non perderti anche l’articolo su cosa fare e dove portarla al primo appuntamento.

Ma andiamo al sodo:

quali domande devo fare a una ragazza per conoscerla meglio?

nb: tutte le domande che leggerai potranno essere usate anche in una conoscenza tramite chat.

 

Le 8 Domande rivelatrici da fare a una ragazza che ti piace

1. Qual è la persona che ammiri profondamente?

Tramite questa domanda puoi iniziare a capire i valori della donna con la quale sei uscito.
La domanda può includere persone viventi e non, e chiaramente deve essere posta in un certo contesto, quando si crea uno spazio di approfondimento o comunque necessita di una introduzione. Tipo:
“Mi sembri una persona piena di risorse e idee, mi stavo infatti chiedendo, per capirti un po’ meglio, quale sia la persona che ammiri di più”.
Lei potrebbe dirti “Ma intendi una persona famosa o qualcuno che conosco?”
E la risposta sarà “Qualunque persona, vivente e non, famosa e non. Ovviamente poi dovresti dirmi anche come mai ammiri questo personaggio”.
In questo modo potrai capire bene i valori, lo stile, il pensiero della persona con la quale ti stai confrontando.
Quindi non ti dimenticare di chiedere “perché?”. Perché questa persona per te è importante? Cosa la rende per te un esempio da seguire?

Vuoi sapere chi ammiro io?

Elon Musk e Federico II di Svevia.

Elon Musk perché è un nerd pazzo, visionario, una persona che, non importa cosa o come, deve raggiungere i suoi obiettivi e, di base, quel che cerca di fare è comunque quello di risolvere i più spinosi problemi dell’umanità attraverso un avanzamento tecnologico, a quanto pare col fine di un bene più grande e collettivo, anche se a lungo termine, come ogni rivoluzione.

Federico II di Svevia (di Hohenstaufen), lo stupor mundi, perché, per l’epoca in cui è vissuto, è stato un avanguardista su molti fronti, specie su quelli della cultura, della letteratura, dell’educazione, delle arti e della diplomazia, nonché dell’unità fra i popoli. Una persona che si è impegnata per migliorare il mondo e che, nonostante venisse ostacolato dalla Chiesa, ha comunque portato avanti i valori in cui ha sempre creduto, arrivando perfino a farsi scomunicare un paio di volte. Un bel soggetto, insomma!

2. Cosa ami di più di quello che fai?

Questa è una domanda che si può porre quando si sta parlando del lavoro o dell’occupazione. Il classico “Cosa fai nella vita?” potrebbe diventare “Cosa ami di più di quello che fai ogni giorno per vivere?”

Ovviamente non tutti amano il lavoro che fanno, ma talvolta, anche se il lavoro non ci piace, c’è qualcosa all’interno di quella situazione che ci piace. E’ quello che devi esortare a tirare fuori.
Aiuta questa ragazza a trovare il bello, anche in qualcosa che magari non le va a genio.
Oppure, nel caso in cui lei non fosse davvero in grado di vedere nulla di positivo in quello che fa ogni giorno, potresti sostenerla chiedendo
“E cosa ti piacerebbe fare allora, qual è il lavoro che vorresti fare se potessi scegliere quello che vuoi?”

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Ricorda che lo scopo di ogni appuntamento è tirare fuori qualcosa di bello, di sano, di positivo, di divertente, e di condividere questa bellezza insieme.

Crea qualcosa che porti la donna che ti piace a dire:

“Cavolo, ho proprio voglia di rivederlo, perché quando sto con lui sto bene e mi sento serena!”

Questo non significa che tu non possa mostrare le tue ombre, quello che di te è più oscuro, e che tu debba mostrare solo i cuoricini, le stelline, le cose luccicose e caramellose.

Anzi, ben vengano le introspezioni, fatte in modo sano, senza scaricare la tua spazzatura emotiva sull’altra persona. Ma all’inizio, durante le prime uscite, cerca quantomeno di donare bellezza e allegria.

Fallo non solo per lei, ma anche per te, perché comunque, se dai attenzione al bello, hai modo di creare bellezza. Se invece ti focalizzi sui problemi, sui difetti, sulle mancanze, crei miseria.

NB: moltissime donne hanno l’abitudine  di ricercare “quello che non va”. Le donne per natura sono portate a educare, a cercare il difetto, il problema, la cosa da raddrizzare, e a correggerla, nel migliore dei casi supportando con amorevolezza l’educando in questo processo.

Purtroppo (sempre che non ci sia un accordo) tendono a farlo anche nella relazione e questo spesso porta l’uomo a sentirsi criticato continuamente e porta la donna verso la frustrazione.

E’ per questo che, uno dei compiti degli uomini, è quello di portare le donne a vedere il bello, ad alleggerirsi, MA… senza mai dimenticare di dedicare uno spazio per la crescita reciproca.

Di questo ne parlerò meglio in un articolo a parte.

Ultima precisazione su questo argomento, secondo me estremamente importante: alla domanda “C’è qualcosa che ti piace che vorresti fare al posto del lavoro che fai?” lei potrebbe dirti “Boh, non so, non c’è niente che mi piaccia davvero” oppure “In realtà non ho idea di quello che mi piace fare”. In questo caso devi valutare tu, in base al tipo di persona che sei e che desideri accanto.

Personalmente potrei anche uscire con una persona che mi dovesse dire “Non mi piace niente di quello che faccio”, ma non potrei mai frequentare una persona apatica che mi dovesse dire “Boh, non so cosa mi piace, non so cosa voglio”, perché chi non sa quello che vuole, non otterrà mai quello che vuole proprio perché non è in grado di riconoscere ciò che gli fa bene, e quindi non sarà mai felice.

Sì, puoi scegliere di stare con una persona perennemente infelice e priva di stimoli, ma solo se anche tu sei così o se ti piacciono proprio quelle persone perché hai un’indole da crocerossino.

Quindi, riflettici bene.

Questa è una domanda cruciale, usala bene e dedicaci molta attenzione, soprattutto alle sensazioni che provi in base alle sue risposte.

3. Qual è quella cosa che ami fare ma che non stai facendo abbastanza o che proprio non riesci a fare?

Per me? Viaggiare.

Questa domanda, come la precedente, aiuta a predisporsi in un mindset di creazione.
Creare il bello è un processo che parte da noi, da dove mettiamo il focus, e far porre l’attenzione all’altra persona su quello che ama fare e ricordarle implicitamente che è suo compito quello di darsi da fare per realizzarlo, è un altro modo per segnare un punto a tuo favore, oltre che per capire se avete delle passioni o volontà in comune.

Inoltre, questa domanda ti aiuta anche a capire quali sono gli hobbies, le passioni e le volontà della persona con cui stai uscendo.

Ad esempio, se a questa domanda, un uomo mi rispondesse “Vorrei avere più tempo per andare a caccia, magari farei un safari di caccia grossa in Africa, mi piace uccidere gli animali a sangue freddo”, beh probabilmente dovrei rivedere le eventuali future uscite che avrei potuto programmare con lui.

4. Secondo te, come ti potrebbe descrivere la tua migliore amica (o migliore amico)?

Questa è una domanda un po’ delicata, ma che permette di scoprire molto di come una persona si vede e si considera, anche in base ai feedback che ha ricevuto nella sua vita dagli amici più stretti.

Trova il giusto momento per porre questa domanda, magari quando vi state raccontando del vostro carattere o quando state parlando dei vostri amici. Non tirarla fuori così dal nulla perché potrebbe sembrare inopportuna.

Non dimenticarti poi di rispondere anche tu alle domande che fai, anche se lei non ti chiede “e tu?”, perché lo scopo è quello di dialogare e conoscervi, non quello di fare il tiro alla fune.

Cosa dicono di me i miei amici?

“Inizialmente sembra un po’ stronza e con la puzza sotto al naso, ma conoscendola alla fine è una bella persona. Un po’ puntigliosa e rompiballe, ma una bella persona della quale ci si può fidare, specie per quanto riguarda i feedback!” lol

5. Qual è il libro che, secondo te, tutti dovrebbero leggere?

Stiamo comunque supponendo che tu sia uscito con una persona che legge, e non con qualcuno che in vita sua ha letto solo “Come diventare fashion blogger” di Chiara Ferragni.

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Lo scopo, anche qui, è quello di capire che tipo di persona hai davanti, sì, ma non solo, perché puoi anche capire se hai a che fare con una persona che almeno qualche libro in vita sua l’ha letto, Piccoli Brividi a parte. Non che sia obbligatorio, per carità, ma una persona profonda è una persona che ha voglia di conoscere, di sognare, di approfondire, e quindi è anche una persona che legge. Con questa domanda scopri anche qual è il messaggio che questa persona vuole dare di sé e al mondo.
Al giorno d’oggi potrebbe anche essere una persona che non legge, ma che semplicemente si scola video su YouTube dalla mattina alla sera, e quindi essere comunque una persona intelligente e colta, ma, almeno per curiosità, sarebbe carino che un libro, anche in formato e-book, l’avesse quantomeno letto.

Almeno uno, dai.

Un libro che io mi sentirei di consigliare al mondo, nella sua lettura integrale e consapevole, è sicuramente “Il Potere di Adesso” di Eckhart Tolle o un qualunque libro di Carl Gustav Jung.

 

6. Che tipo di vacanza vorresti fare? / Se dovessi stare un anno in un altro paese, dove staresti?

Fra le domande da fare a una ragazza, questa appartiene alla categoria di quelle pensate per farla rilassare, facendola pensare a qualcosa di bello, e per capire se siete compatibili in termini di gusti e interessi.

Per quanto riguarda me: sei mesi (quelli più caldi magari) in Norvegia a vedere le orche e l’aurora boreale (eh lo so che servono i mesi freddi per l’aurora boreale, farò uno strappo alla regola!), gli altri sei mesi li passerei certamente in Australia.

 

7. Qual è quel film che ti vergogni di dire che ti sia piaciuto tanto?

E perché proprio Twilight? lol (solo il primo, giuro!)

Ebbene sì, tutti noi abbiamo un film che ci è piaciuto, ma che sappiamo che la maggior parte delle persone ritengono ridicolo, superficiale, mal fatto.

Specie se siete appassionati di cinema o serie tv, questa è una domanda immancabile. Un modo per confessarsi qualcosa, seppur una cosa ridicola e banale, e un modo per far sì che lei si apra un pochino.

Inoltre è un modo per conoscere qualcosa di lei che, se saprai leggere a fondo, potrai capire. I film celano sempre dei significati, più o meno semplici da scovare, ed è bello scoprire cosa piace alla persona che stai conoscendo, seppur se ne vergogni perché magari quell’aspetto mostra un lato di lei che normalmente tiene nascosto.

7.5 (se non sei cinefilo, ma sei musicofilo)
Qual è la canzone della tua Top 20 di ascolti della quale ti vergogni di più?

Se usate Spotify, questo potrebbe essere anche un gioco divertente:
“Mostrami la tua classifica ascolti di Spotify”; potreste anche farvi qualche risata.

8. In cosa ritieni di non essere brava?

Anche non essere capaci in qualcosa fa parte della vita.

Fare schifo in qualcosa non è prerogativa solo degli sfigati, ma è prerogativa di tutti, ed è per questo che tutti noi dovremmo tenere presente che, ovviamente entro certi limiti che non diventino autodistruttivi, permettersi di fare schifo in qualcosa è formativo.

Per “permettersi di fare schifo” intendo proprio il sentirsi autorizzati a sbagliare o a non performare in qualcosa, ed amarci lo stesso.

Lo scopo di questa domanda è mostrare accoglienza e leggerezza anche di fronte ai limiti di quella persona, ma anche vedere come reagisce. Potrebbe sentirsi imbarazzata all’idea di dire qualcosa di sé che la mette sotto una cattiva luce, comunicandoti così di essere una persona magari insicura o che fatica a sentirsi giudicata. Oppure potrebbe essere lei la prima a scherzarci su.

In ogni caso, il tuo compito è quello di alleggerire il più possibile l’atmosfera, dicendo tu per primo quello in cui fai schifo, specie se dovessi vedere lei imbarazzata.
Essere vulnerabili non è sbagliato, mai, e imparare ad esserlo in qualcosa di superficiale come un’incapacità di fare qualcosa, è un primo passo per creare una complicità, uno spazio all’interno del quale sia chiaro che essere vulnerabili e imperfetti non sia una colpa, ma una caratteristica umana da accogliere.

Ad esempio, se dovessi porre a me questa domanda, io ti direi, senza indugio e con un certo divertimento “Faccio schifo a fare i calcoli a mente e a memorizzare numeri ed elenchi, pensa che conto ancora con le dita! Ah e faccio anche schifo a preparare pietanze elaborate!” e poi mi metterei a ridere.

Ma un’altra donna potrebbe essere titubante, pensarci, mostrare imbarazzo. In quel caso spetterebbe a te metterla a suo agio, uscendotene con una frase del tipo “Guarda, per esempio io faccio schifo con la tecnologia, mi trovo molto meglio a cucinare” per esempio.

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