Questa domanda mi viene fatta spesso, direttamente o indirettamente, dai miei studenti in consulenza:
“Daniela, sono un bravo ragazzo e la tratterei come una principessa… Lei però pare attratta da quell’altro che fa lo stronzo. Perché?”
Sono sicuro che se sei un uomo te lo sei domandato spesso anche tu.
Perché le donne preferiscono gli uomini stronzi?
La questione è molto semplice e mi sono presa il tempo di scrivere questo articolo proprio per darti la risposta.
Cosa cercano le donne in uomo?
La donna è sempre stata in cerca dell’uomo che sapesse trasmetterle protezione e sicurezza.
Sì, lo so che al giorno d’oggi si discute molto di parità di genere, e sono consapevole che questa affermazione possa suonarti come un’aberrazione. Potresti dirmi che ormai le donne sono emancipate e sanno “difendersi” da sole dalle insidie della vita. Ma devi sapere che, atavicamente, ogni donna sente a livello istintivo il desiderio di gettarsi tra le braccia di un uomo forte che possa darle la percezione di proteggerla.
La sensazione che ha la donna è la seguente:
a livello razionale è consapevole che non morirà di stenti o violentata, a livello atavico, però, sente l’urgenza di essere rassicurata e protetta perché, per milioni di anni, è sempre stato così, specie quando la donna era gravida e non poteva farcela da sola a procurarsi il cibo e difendersi.
Cosa conferisce alla donna quel senso di sicurezza?
Potrei sommariamente dirti, dalle caratteristiche cosiddette “alfa”, come ad esempio autonomia, forza, indipendenza, equilibrio, centratura, serenità.
Ok Daniela, ma tutte queste cose cosa c’entrano con l’essere “stronzo”?
Ovviamente nulla! Quella tra “forte” e “stronzo” è una falsa equivalenza. Non è affatto detto che un uomo forte sia stronzo e viceversa.
Tuttavia il cervello umano è vittima di bias cognitivi, degli errori di pensiero dati da false credenze, e per questo la donna si ritrova a confondere alcune caratteristiche con altre che non c’entrano niente.
Quindi in sostanza si ritrova spesso a scambiare l’uomo distaccato, indipendente e solitario con lo “stronzo” di turno solo perché, magari, non la insegue come un cagnolino scodinzolando.
Allo stesso modo, e molto più di frequente, un uomo che mostra un machismo tossico, uno che magari è strafottente, cinico, superficiale e disfunzionale, attraverso quel bias cognitivo potrà apparire forte e indipendente.
Quindi cosa succede?
Ovviamente la donna si vive male queste relazioni, perché il risultato è sempre quello di sentirsi trascurata. Si sente inferiore, sente che le manca qualcosa (ovviamente il problema, alla radice, è anche della donna)… E infatti queste non sono relazioni sane!
Sarà vero?
Sono relazioni che nascono appunto da quell’equivoco alla base del coinvolgimento: se non mi insegue, se non mi vuole, allora è forte e sicuro.
Sbagliato! Sbagliatissimo.
Gli uomini chiusi, che non sanno avere relazioni spensierate, che non sanno amare, non sono persone centrate. Sono per lo più persone molto insicure che, per mascherare quella insicurezza, hanno costruito un personaggio finto, disfunzionale, chiuso, che fatica a farsi coinvolgere.
In realtà, l’uomo centrato, forte, indipendente, superpartes, autonomo, autorevole, e chi più ne ha più ne metta… è tutt’altra cosa dall’uomo stronzo che tratta male la donna che ha al suo fianco!
Daniela, ma allora la soluzione qual è?
Sicuramente le donne non sono attratte dall’uomo-cagnolino che fa tutto quello che dicono (l’uomo troppo accondiscendente infatti spesso si rivela “bisognoso” d’amore ed è accondiscendente proprio per la paura di essere lasciato solo).
Ma dall’altra parte abbiamo detto che anche la relazione con lo “stronzo” non è sana.
Infatti lo “stronzo” attira momentaneamente la donna, ma poi con il prolungarsi della frequentazione, possono succedere due cose:
- Lo stronzo è stronzo davvero, e allora la relazione è disfunzionale in quanto il cosiddetto stronzo, per definizione, è incapace di aprirsi.
- Lo “stronzo” in realtà era solo un dipendente che fingeva di essere stronzo per fare colpo sulla donna. Poi, alla lunga, la recita non regge e la sua vera natura esce fuori (che spesso è quella di uomo fragile, dipentente affettivo o bisognoso, come spiegavo poc’anzi). A questo punto inevitabilmente la donna finisce per perdere interesse e lo pianta in asso o comunque si trova un altro.
Quindi entrambe le strade non portano a una relazione sana.
L’unico modo per avere una relazione sana è quello di essere realmente in uno stato di tranquillità con sé stessi e di conseguente centratura e apertura funzionale.
Che ci sia la donna o che non ci sia, l’uomo deve avere quella “centratura” emotiva di cui parlavamo prima, in modo da evitare di ritrovarsi a fare quel giochino infantile di tira-e-molla (fa lo stronzo e lei si avvicina; poi quando la conquista, allenta un po’ e lei si allontana, ecc.).
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Daniela.